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S F I D A

LE NOSTRE PROPOSTE

 

Il mondo delle famiglie che "vivono la disabilità" chiede  un impegno programmatico al Governo, ai leaders dell'opposizione e ai segretari di tutti i partiti e movimenti politici italiani.

In Italia, circa il 30% delle famiglie vive l'esperienza di una disabilità totale o parziale.
Queste famiglie sono state abituate a vivere la disabilita in silenzio, in un mondo parallelo a quello dei cosiddetti normodotati. Siamo nel terzo millennio e crediamo sia arrivato il momento di affrontare seriamente i problemi dei disabili e dello loro famiglie. Bisogna iniziare a lavorare per abbattere le barriere culturali della disabilità.
Di seguito, riportiamo alcuni punti che riteniamo vadano affrontati con assoluta urgenza, per  i quali chiediamo il vostro massimo impegno:

 

PROGRAMMAZIONE

 

Sappiamo che in Italia, nel censimento decennale, l'ISTAT non inserisce il questionario relativo alla disabilità.
Per una corretta programmazione bisogna sapere, non solo quanti sono i disabili, ma anche il tipo di handicap, perché i bisogni di un diplegico sono diversi da quelli di un tetraplegico o di un cieco, un autistico, un disabile mentale o un pluriminorato. E diversi sono i bisogni di un bambino rispetto ad un giovane o un anziano disabili. Pertanto, proponiamo:
UN CENSIMENTO DELLE DISABILITA’ SULL'ESEMPIO DEL PROGETTO PILOTA NAZIONALE REALIZZATO DALL'AUSL FG/I.

 

AUSILI

 

Ci sono ausili indispensabili alla vita quotidiana di persone disabili che costano fino a 15.000,00 - 20.000,00 euro, ma le AUSL erogano contributi nella misura massima di circa il 50%.
PER CUI SUGGERIAMO DI ADEGUARE OPPORTUNAMENTE  IL NOMENCLATORE TARIFFARIO ATTUALE.
LO STATO E/O LE REGIONI CONTRIBUISCANO COMPLETAMENTE ALL'ACQUISTO DI AUSILI ESSENZIALI PER LA VITA.

 

PENSIONE D'INVALIDITÀ'

 

Per i maggiorenni disabili che non hanno reddito, lo Stato prevede una pensione di invalidità di poco superiore a 270 euro  mensili. Se sposati e con figli a carico, dopo la morte, la pensione non è  reversibile.
Proposta:
ALLINEAMENTO DELLA PENSIONE DI INVALIDITÀ COL MINIMO DI QUELLA DI ANZIANITÀ' E BENEFICIO DELLA REVERSIBILITÀ AL NUCLEO FAMIGLIARE, SE PRIVO DI ALTRO REDDITO.

 

INDENNITÀ D’ACCOMPAGNAMENTO

 

Per i disabili non autosufficienti è prevista l'indennità d'accompagnamento, pari a poco più di 500,00 mensili.

E' ampiamente comprovato che tale somma non permette di assumere persona idonea ad assistere l'invalido ed aiutarlo a svolgere gli atti quotidiani della di vita. Persone in queste condizioni, se ricoverate in istituti, costano allo Stato da 2 a 3.000 € al mese. E' opportuno, quindi,
UN CONGRUO AGGIORNAMENTO DELL'INDENNITÀ' D'ACCOMPAGNAMENTO.

                 

SCUOLA

 

Per molti genitori l'arrivo di settembre significa l'inizio di una lotta per garantire il diritto allo studio del proprio figlio disabile.

C'è incertezza circa la nomina dell'insegnante di sostegno e quando se ne ha la disponibilità non è assicurata la naturale continuità didattica. Per cui:

1)- ALL'INIZIO DELL'ANNO SCOLASTICO, NELLE PROVINCIE IN CUI IL C.S.A. NON HA NOMINATO GLI INSEGNANTI DI SOSTEGNO, I CAPI DI ISTITUTO AVRANNO FACOLTÀ' DI EFFETTUARE IN PIENA AUTONOMIA LE NOMINE IN BASE ALLA GRADUATORIA DI ISTITUTO

2)- AI FINI DELLA CONTINUITÀ' EDUCATIVA, TUTTE  LE NOMINE AVRANNO DURATA FINO AL COMPLETAMENTO DEL CICLO SCOLASTICO, NEL CORSO DEL QUALE RIMARRA' INVARIATO IL NUMERO DELLE  ORE DI SOSTEGNO (salvo modifiche da concordare preventivamente scuola/famiglia).

 

BARRIERE ARCHITETTONICHE

 

E’ del tutto evidente che un disabile motorio, in Italia, è praticamente agli arresti domiciliari, senza aver commesso alcun reato, perché gli viene negata la libertà di movimento fuori dalla propria  abitazione. E' opportuno perciò:
RESPONSABILIZZARE MAGGIORMENTE GLI ENTI LOCALI E FAR OSSERVARE LE COGENTI LEGGI IN MATERIA.

DESTINARE UNA QUOTA DI BILANCIO DERIVANTE DAGLI ONERI DI URBANIZZAZIONE PER L'ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE. PROMUOVERE DELLE CAMPAGNE DI SENSIBILIZZAZIONE PER IL RISPETTO DELLE AREE  DI PARCHEGGIO E L'ACCESSO ALLE RAMPE.

                 

RIABILITAZIONE

 

Una parola ricca di speranza. Fin dagli anni '60 l'orizzonte d'interesse riabilitativo si è sempre più sviluppato in maniera vasta, articolata e complessa. SÌ è passati, nel corso degli anni, dall'ottica monopolare (agire su una singola competenza), ad un livello multifocale in cui l'intervento dell'operatore non agisce più sulla singola competenza, ma su tutta la persona, sulla famiglia e sul contesto di vita. Si sente parlare, con sempre maggiore frequenza di idroterapia, ipnoterapia, pel terapy, musicoterapica. Ma sono pochi i fortunati che ne usufruiscono realmente.

RICONOSCA LA STRUTTURA PUBBLICA QUESTE NUOVE TECNICHE E NE ASSICURI IL SERVIZIO AI DISABILI SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE.


LAVORO

 

La legge 68/99 prevede l'impiego di persone disabili, sia in aziende private che pubbliche, ma attualmente si incontrano serie difficoltà di inserimento lavorativo. In Italia è più facile incontrare giovani down, camerieri nei fast food, che impiegati nelle aziende pubbliche.
PERTANTO, OCCORRE EFFETTUARE UN MONITORAGGIO PRESSO LE AZIENDE PUBBLICHE E PRIVA TÈ, PER CONTROLLARE IL RISPETTO DELLA LEGGE.

 

FAMIGLIA

 

Quando si parla di disabilità, raramente si pensa ai famigliari. Genitori, fratelli e sorelle che condividono la sofferenza, rinunciando a tutto, a volte per tutta la vita.

SIA RICONOSCIUTO IL PREPENSIONAMENTO DI CINQUE ANNI AI GENITORI DI PERSONE DISABILI IN CONDIZIONI DI GRAVITA.

 

DOPO DI NOI

 

La vita media si è allungata e i disabili, in molti casi, vivono più a lungo dei propri genitori; morti i quali, la famiglia non si prende più cura del fratello o la sorella con handicap. E' urgente realizzare strutture che accolgano i disabili "dopo di noi" e promulgare una LEGGE CHE NE PREVEDA   LA REALIZZAZIONE E LA RIGOROSA, SISTEMATICA COPERTURA FINANZIARIA PER IL LORO MANTENIMENTO.

 

Per queste e molte altre valide ragioni, il 9 marzo del 2004, nella Sala del Refettorio di Palazzo S. Maculo in Roma, i rappresentanti di alcune regioni d'Italia costituirono il Sindacato Famiglie Italiane Diverse Abilità (S.F.I.D.A.). Un Sindacato propositivo, non di categoria, che si pone in termini di interazione con le istituzioni e il mondo del volontariato. Uno dei nostri impegni primari è scuotere il mondo della politica dall'indifferenza sin qui dimostrata verso tanti cittadini che, direttamente o indirettamente, vivono quotidianamente i problemi conseguenti alle loro problematiche di natura fisica, psichica e sensoriale.

Riteniamo che gli argomenti da affrontare siano molteplici e che il programma di SFIDA debba sviluppare il proprio percorso sul dialogo e il confronto tra le famiglie e le associazioni operanti nel campo della disabilità.

SFIDA è il sindacato dei diversamente abili e delle loro famiglie, di tutti gli uomini e le donne che vogliano dare un apporto alla costruzione di una società più giusta e solidale.
Con il nostro impegno, intendiamo contribuire ad evitare che la nostra società diventi una sommatoria di individui caratterizzati da un forte egocentrismo, privi dei valori fondamentali di riferimento.

Siamo convinti che il tema generale riguardante la "famiglia" debba ritornare al centro del dibattito politico-culturale europeo e mondiale.

 

 S F I D A

 SINDACATO FAMIGLIE ITALIANE DIVERSE ABILITA’

 

Segreteria provinciale (Lecce)
Via Gallipoli, 34 - 73048 NARDO’(LE)
tel. 0833.571733 - cell. 347.1372963
e-mail: sfidalecce@gmail.com -
Sito intemet provinciale: www.sfidalecce.com  
Codice fiscale: 03953050758


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